Secondo alcune ricerche di Schmidt e Vandewater, i videogiochi e in generale i media digitali possono potenziare le capacità di problem solving e migliorare la capacità visiva e spaziale (Schmidt e Vandewater, 2008).
L. Rosen in un suo studio sostiene che chi utilizza le nuove tecnologie possiede un QI più alto mentre J.Lehrer sostiene che eseguire ricerche tramite Google può aumentare l’attenzione selettiva. Quale comportamento può adottare un genitore per far sì che il proprio figlio possa utilizzare in modo adeguato e consapevole le nuove tecnologie utilizzandole come strumento di accrescimento delle capacità e potenzialità piuttosto che come generatore di dipendenza e fonte di regressione?
I genitori così come la scuola dovrebbero proporre ai bambini un’educazione all’uso dei media e delle nuove tecnologie. Il controllo sano e l’offerta di informazioni rispetto alle modalità, ai contenuti e ai tempi di utilizzo dei media da parte degli adulti di riferimento a bambini e ragazzi in fase di sviluppo permette ai più giovani di costruire progressivamente un filtro protettivo aiutandoli a non sentirsi invasi e sviluppando un controllo consapevole.
In modo particolare diventa fondamentale che i genitori si accertino che ciò di cui i propri figli si stanno “nutrendo” tramite le nuove tecnologie sia “in sintonia” con l’età e il livello di sviluppo cognitivo del bambino, in modo da evitare che il bambino ne esca danneggiato o sopraffatto.
E’ in questi casi che le vecchie generazioni si fanno promotrici di una valida integrazione tra nuove tecnologie e buon senso permettendone un utilizzo moderato e consapevole. La iGeneration ne uscirà così rafforzata imparando ad utilizzare i media al proprio servizio e a non essere lei al servizio dei media.
Bibliografia
Lehrer J., Our cluttered minds. New York Times, 3 , 2010.
Rosen L., Welcome to the iGeneration! Education Digest: Essential Readings Condensed for Quick Review, 75 (8), 8-12, 2010.
Schmidt M. E., Vandewater E.A., Media and attention, cognition, and school achievement. The future of Children, 18 (1), 63-85, 2008.