Il passaggio da una generazione di genitori autoritari e freddi ad una generazione di genitori più permissivi e attenti agli aspetti affettivi ed emotivi dei propri figli, ha fatto sì che spesso, in quest’ultimo caso, si cadesse in una protettività eccessiva nei loro confronti, preservandoli da ogni difficoltà e delusione.
Questo nel tentativo di differenziarsi dal “distante” stile educativo adottato in passato dai propri genitori.
L’attuale assenza di regole, di limiti e di imposizioni, le decisioni prese con i figli già a partire dall’età di tre anni e spesso in loro subordinazione, conducono verso “un’educazione a misura di bambino” lontana da ogni adulta e matura organizzazione.
“La pedagogia delle coccole” che tende a giustificare i propri figli ad ogni costo, difendendoli da ogni competizione, impegno e sforzo risulta inefficace e tende a crescere bambini viziati e adulti individualisti ed egocentrici.
L’incapacità di dire no crea nelle famiglie diverse difficoltà così come sullo sviluppo della personalità dei bambini. Negare una cosa al momento giusto diventa fondamentale da parte di un genitore per insegnare al proprio figlio il senso del limite e per ricordare la differenza di ruoli tra genitore e bambino.
Se questa differenziazione risulta assente, il rischio di fare di un bambino un tiranno e del genitore di perdere credibilità di fronte al proprio figlio, tenderà a concretizzarsi sempre più minacciando la relazione tra i due.
Diventa allora importante per un genitore trovare il giusto equilibrio, nel proprio stile educativo, tra coccole ed empatia da un lato e regole e capacità di dire “i giusti no” dall’altro. Solo così sarà possibile aiutare il proprio bambino a crescere in modo sano e responsabile.