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Il ruolo delle emozioni nella prestazione sportiva

3 Ottobre 2019

Nello sport a livello agonistico esistono pressioni ambientali e di risultato che stressano l’atleta togliendogli lucidità con situazioni di stress negativo e caduta prestazionale. Si parla allora di ansia agonistica. (www.scienzemotorie.com/le-emozioni-nello-sport-agonistico/)

L’ansia è uno stato psichico di un individuo, prevalentemente cosciente, caratterizzato da una sensazione di intensa preoccupazione o paura, relativa a uno stimolo ambientale specifico, associato a una mancata risposta di adattamento da parte dell’organismo in una determinata situazione che si esprime sotto forma di stress per l’individuo stesso.

L’ansia di per sé non è patologica. Si traduce in ansia somatica (muscolarmente in tensione strutturale) e in ansia cognitiva (fissazione del pensiero e preoccupazioni).

Una certa dose di ansia è funzionale per attivare risposte muscolari e cognitive rendendo l’atleta reattivo, lucido e tonico. Se questa tensione supera un certo livello di soglia o AROUSAL, considerata normale, si trasforma in un crollo disastroso producendo somatizzazioni varie a livello psichico, ormonale e fisico con conseguenti rischi per la salute psicofisica dell’atleta.

I pensieri giocano un ruolo fondamentale in ogni atleta in quanto incidono sullo stress. Possono agire negativamente o positivamente sulla prestazione influenzando l’autostima.

Programmi specifici di allenamento mentale permettono di allentare le tensioni e gestire l’ansia raggiungendo una lucidità mentale focalizzata verso l’obiettivo che si intende raggiungere.